STORIA DI UNA CONVERSIONE

Bruno Cornacchiola nasce a Roma il 9 maggio 1913 in una stalla di Via Cassia Vecchia da genitori poveri e privi di qualsiasi istruzione religiosa. Sottoposto spesso alle percosse e ai maltrattamenti del padre ubriaco, trascorre l’infanzia abbandonato a se stesso, nella totale ignoranza religiosa e morale, circondato dalla più squallida miseria materiale e morale. A 14 anni è raccolto da una pietosa signora, Maria Farzetti, sotto l’abside del Triclinio presso la Scala Santa, e avviato a una prima catechesi per ricevere la prima Comunione e la Cresima. Nell’adolescenza e nella prima giovinezza conduce una vita randagia e selvaggia, sopravvivendo con espedienti e vari mestieri, sino a quando nel 1934 è chiamato al servizio militare dove impara l’obbedienza, la disciplina e il diritto al rispetto degli altri.

Il 7 marzo 1936 si sposa con Iolanda Lo Gatto e subito dopo parte con le truppe italiane per la guerra civile di Spagna come volontario, in realtà come sabotatore e informatore clandestino del Partito d’Azione. A Saragozza nel 1937 incontra un soldato tedesco protestante le cui argomentazioni alimentano in lui l’odio contro il Papa e la Chiesa Cattolica ritenuti responsabili di tutti i mali dell’umanità. A Toledo acquista un pugnale su cui incide la frase “A morte il Papa!”, rimpatriando nel 1939 con il fermo proposito di uccidere il Pontefice. Dopo aver distrutto ogni oggetto religioso e fatto a pezzi il crocifisso di casa, comincia a frequentare la Chiesa Evangelica Battista, cercando di imporre l’abbandono della fede cattolica anche alla moglie la quale si dichiara disposta ad accettare solo se il marito avesse compiuto la pia pratica dei Nove venerdì del mese. Intanto viene assunto, prima come manovale e poi come autista, dall’Azienda tranviaria di Roma (ATAG). Passa poi alla Chiesa Avventista e ben presto diventa responsabile della sezione della gioventù missionaria, mantenendo sempre un comportamento aggressivo e manesco sia in famiglia sia nella propaganda con episodi di violenza come la rottura di una gamba a un sacerdote provocata con la chiusura della porta dell’autobus.

Il 12 aprile 1947 si reca alle Tre Fontane con i figlioletti Isola di 10 anni, Carlo di 7 e Gianfranco di 4 e, dopo aver sostato all’Abbazia dei Trappisti, si inerpica su una collina fitta di eucalipti maestosi per dare la possibilità ai bambini di giocare a palla e, nel contempo, scrivere un discorso contro il dogma dell’Immacolata Concezione. Dopo un po’ di tempo i bambini, entrati in una grotta vicina per cercare la palla perduta, cadono in ginocchio di fronte a una misteriosa apparizione ripetendo all’unisono: “Bella Signora! Bella Signora!”Sopraggiunto alla ricerca dei figli, tenta invano di rialzarli, infine, terrorizzato di fronte all’evento soprannaturale, dopo aver invocato aiuto, levando le mani e gli occhi al cielo grida: “Dio salvaci tu!”. L’invocazione non si era ancora spenta che due mani bianchissime gli strappano come un velo dagli occhi e su un masso di tufo gli appare la Vergine Maria che, coperta da un verde mantello, tiene sul petto un libretto color cenere, la Bibbia, mentre con la sinistra indica un drappo nero con il crocifisso di legno da lui spezzato in più parti. Con voce melodiosa la Vergine si presenta: “Sono Colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Torna nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Ubbidisci alla Chiesa, ubbidisci all’autorità”. Per un’ora e venti la Vergine gli rivela la sua vita dal principio della sua creazione sino al termine della sua vita terrena con la gloriosa Assunzione corporea e preannuncia che nella Chiesa molti sacerdoti si spoglieranno e aumenteranno le confusioni dottrinali e le eresie, mentre nell’umanità cresceranno le contestazioni, le violenze, l’indifferenza e la negazione delle cose sante. Additando nella Chiesa l’unica salvezza insieme alla fedeltà alla Santità del Padre, all’Eucaristia e alla sua Immacolata Concezione, la Vergine Maria promette di operare con la terra del luogo dell’Apparizione conversioni e miracoli di guarigione.

Dopo l’Apparizione l’esistenza di Bruno Cornacchiola, “gettato giù dal cavallo dell’io e dell’ignoranza” al pari di San Paolo, muta radicalmente a cominciare dalla sua stessa vita familiare. Con la moglie abiura la fede avventista e rientra nella Chiesa Cattolica. Mentre le autorità religiose e civili avviano una prima inchiesta sui fatti, folle di credenti e di curiosi, a seguito delle notizie pubblicate dai giornali, cominciano a riversarsi alla Grotta e qui avvengono le prime guarigioni miracolose. Dopo essere stato ricevuto più volte anche in segreto da Pio XII a cui consegna la Bibbia protestante e il famoso pugnale di Toledo, Bruno Cornacchiola, rispondendo all’appello materno della Vergine, fonda il 12 aprile 1948 alla Grotta dell’Apparizione l’Opera SACRI (Schiere arditi di Cristo Re Immortale), un’associazione catechistica per tutti con lo scopo di far conoscere la Dottrina per meglio vivere la Chiesa, nella Chiesa e con la Chiesa. Da allora iniziano le sue “missioni” prima in Italia e poi in Europa, Canada e Australia in cui Bruno Cornacchiola fa conoscere la Vergine della Rivelazione e il suo messaggio e dà testimonianza della propria storia di convertito. Intanto, attraverso la fondazione della Comunità interna, maschile e femminile, di Casa Betania e la creazione di gruppi SACRI sparsi ovunque, avvia una capillare attività catechistica che si inserisce in quella della Chiesa universale.