GLI INSEGNAMENTI

“Ho cercato di vivere l’amore e farlo vivere a voi educandovi ad amare l’amore di Dio, perché amiate quello che Dio vuole e richiede da noi”: così ha lasciato scritto il Padre Fondatore nel suo testamento. E, in effetti, egli è stato per tutta la vita, dopo la conversione, uno straordinario educatore e formatore, dispensatore ardente, generoso e infaticabile delle “verità di fede e d’amore” ricevute in una “luce di Paradiso” dalla sua celeste Catechista, la Vergine della Rivelazione.

In chiunque l’ascoltasse – durante le missioni, le meditazioni, i colloqui e la vita quotidiana a Casa Betania – egli aveva il carisma di far vibrare e risuonare in modo fontale e nuovo la Parola di Dio e di risvegliare il cuore all’ascolto e all’ubbidienza. La sintesi dei suoi insegnamenti è contenuta nelle vibranti esortazioni della lettera per il cinquantesimo anniversario dell’apparizione alle Tre Fontane: “Promettiamo alla Vergine della Rivelazione di tornare alla Fonte pura dell’Evangelo: amiamo la Chiesa, ubbidiamo al Papa, frequentiamo i sacramenti, viviamo la Verità, specialmente la carità verso gli anziani, gli ammalati, i bisognosi, i deboli. Cerchiamo sempre sopra ogni cosa la santità”. Egli invitava le anime di buona volontà a «vivere, ogni giorno, l’àgape celeste con Maria, seguendo l’invito alla santità di Giovanni Battista, precursore, profeta e martire che proclamava: “Bisogna che Gesù cresca e io diminuisca” (Gv 3, 30)».

Spesso, prima delle meditazioni, ascoltava e rispondeva alle domande degli arditi che gli chiedevano consiglio e non lesinava loro i suoi rimbrotti paterni addolcendoli con il suo proverbiale umorismo.

I suoi insegnamenti miravano in particolare a rinsaldare attraverso l’istruzione catechistica la famiglia “piccola chiesa domestica” e a preparare i genitori a “formare nella conoscenza delle verità i figli”, vera e unica medicina spirituale. “Coniugi santificatevi – diceva – così santificherete i vostri figli. Abbiate pazienza, pregate incessantemente e meditate la Parola di Dio. Parola di Dio che, nel Magistero della Chiesa, è meditata nella Sacri. Solo così, praticando le virtù, daremo il buon esempio”.

In particolare aveva a cuore i sacerdoti “dispensatori della grazia sacramentale, sacrificatori del Divino Agnello sull’altare delle offerte”. Egli invitava sempre a difendere, amare, ubbidire e ascoltare il Sacerdote: “Prega per lui, chiedi per lui ogni bene per la sua anima, perché la sua opera è l’opera di Cristo. Chiedi che sia sempre vivente nella consacrazione dell’Ordine, sacramento di grazia per tutti”.

Soleva dire che ci sono tre gradini per il cielo: il gradino della pace, il gradino della carità e il gradino della fedeltà e concludeva: “Coloro che servono Dio servendo il prossimo devono essere santi, perché il popolo dia gloria a Dio. L’esempio trascina, la costanza conduce alla santità. Togliere i propri difetti significa convertirsi”.