LA VOCAZIONE DI CONCETTA MORMINA

Concetta Mormina, in religione Madre M. Prisca, nacque a Scicli (Ragusa) il 18 aprile 1922 da Bartolomeo e Vincenza La Cagnina. Nel 1936 con la mamma e il fratellino Guglielmo raggiunse il padre a Bengasi (Libia) dove questi si era trasferito da tempo per lavoro. Rimpatriata nel 1941 a causa della guerra, si stabilì con l’intera famiglia nel paese natale dove si diede all’apostolato, diventando delegata delle Beniamine dell’Azione Cattolica e presidente dell’Associazione Ciechi.
Incontrò Bruno Cornacchiola la prima volta nel 1948 in un suo breve soggiorno romano. Trasferitasi definitivamente nella Città Eterna con la madre nel 1950, incominciò a frequentare la SACRI. Il Padre Fondatore le parlava assiduamente dei suoi progetti per l’Opera Catechistica SACRI, voluta dalla Vergine della Rivelazione, preparandola alla sua futura missione. Nel 1950, dopo la morte della madre, accettò la SACRI come interna. Concetta, scelta dalla Vergine della Rivelazione, emise i voti perpetui privati e fu designata dal Padre Fondatore come responsabile del ramo femminile dell’Opera SACRI.
Nell’Anno Santo 1975 il Padre Fondatore la presentò ufficialmente come Madre Generale della SACRI, incarico difficile che portò avanti con amore fedele. Fu in modo continuativo eletta legale rappresentante dell’Associazione SACRI costituitasi nel 1967, divenuta in seguito Ente Morale nel 1972 e riconosciuta come Associazione privata di fedeli nel 1989 dal Vicariato di Roma.
Mantenne l’onere della carica fino al termine della sua vita terrena, quando il 1° giugno 1998 entrò nella Gloria Eterna, lasciando in chi la conobbe l’immensa ricchezza dell’insegnamento di Cristo e l’esempio di un’ardente carità. Piccola donna, fisicamente fragile, ma dal cuore immenso sapeva accogliere, ascoltare e aiutare con pazienza e bontà le persone più diverse, che le confidavano le loro pene, a tutti dispensando la sua materna tenerezza e consolazione, riflesso del modello da lei tanto amato, la Vergine della Rivelazione.